Non ti rassegni, oh Padre, a vederci lontani da te, perduti nella nostra storia di morte: ci hai tanto amato da donarci il Figlio, Figlio dell’uomo, come noi e più di noi, perché è l’uomo pienamente realizzato.
Si è reso prossimo perché lo potessimo vedere e ascoltare; la sua parola ci raggiunge perché, accogliendolo nella fede, intravediamo in lui, Figlio di Dio, la vita stessa a noi donata. Vita più forte della morte, perché destinata a risorgere, come lui, morto per amore del Padre e dei fratelli.
Vita già presente in noi se ci alimentiamo del pane divino; vita che cresce ogni volta che ci si dona secondo la volontà del Padre per il bene di ciascuno; vita che giunta al tramonto della giornata terrena si affida a chi l’ha creata e riscattata, per vedere sorgere un’alba nuova.