Ho sentito diversi commenti da conoscenti, vedove come me: c’è chi mi dice di non illudermi, perché quel giudice ha il cuore di pietra, c’è chi mi considera una sfacciata, perché continuo a dar fastidio a quel personaggio, che rimane comunque un rappresentante della legge.

Io ascolto tutti, ma tiro diritta per la mia strada: recito spesso il salmo dove sta scritto che il Signore è il difensore dei miseri e si prende cura degli orfani e delle vedove. Prima di recarmi a casa del giudice, ripenso a quelle parole che rianimano la mia fiducia che prima o poi qualcosa succederà.

In quel salmo sta scritto anche che il Signore sconvolge le vie degli empi, una categoria di cui fa parte quello che dovrebbe sostenere la mia causa e non lo fa: ma in un modo o in un altro scommetto che cederà.