Il Signore Gesù oggi ci provoca paragonandoci a bambini capricciosi a mai soddisfatti. Di fronte al manifestarsi del regno nella persona di Giovanni il Battista con la sua ascesi, con l’invito pressante alla confessione dei propri peccati e alla conversione del cuore, sentiamo tutta la resistenza nel lasciar cadere le difese dell’orgoglio che ci vuole impegnati in uno sforzo volontaristico di perfezione, in cui non percepiamo altro che frustrazione.

Parimenti, posti dinnanzi alla predicazione di Cristo, che condivide ed assume totalmente la fragilità della nostra carne e ci tende la mano per risollevarci dal baratro del peccato, eccoci gridare allo scandalo perché incapaci di accogliere un Dio solidale con l’uomo.

Donaci la tua sapienza, Signore, che sola può guidarci sulla retta via.