“Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo vada in pace, secondo la tua parola” Lc 2,29.
Maria e Giuseppe portano al tempio il Bambino per presentarlo al Signore, adempiono così la Legge da pii israeliti: “ogni maschio sarà sacro al Signore”. E portando Gesù nel tempio si sottomettendo alla Legge, in questo modo superano la Legge offrendo il loro figlio, il Consacrato, l’Unto, il Messia. Nel tempio viene riconosciuto: Simeone che aspettava la consolazione di Israele ripieno dello Spirito Santo vede e riconosce il quel Bambino l’Atteso, il Cristo del Signore.
“Ora puoi lasciare che il tuo servo vada in pace” è la preghiera di Simeone che ripetiamo la sera a compieta a conclusione della giornata. Parole che dicono un incontro un compimento, Simeone in quel Bambino ha visto la salvezza preparata per tutti i popoli. Lo riconosce come luce che si rivela alle genti e gloria del popolo Israele.
Giuseppe e Maria che ascoltano queste parole restano stupiti. Simeone parla a Maria definendo Gesù segno di contraddizione, Dio che facendosi uomo ci chiama a sé e svela i segreti dei cuori ponendo l’uomo davanti a sé stesso e davanti a Dio.
E a Maria rivolge la profezia “anche a te una spada trafiggerà l’anima” la contraddizione di Dio che si fa uomo per salvarlo e liberarlo si pone anche come spada che trafigge l’anima di Maria, sua madre, chiamandola ad una sequela più profonda. La spada che trafigge l’anima è la spada che permette un altro tipo di sequela quella di chi riceve la vita da Dio e si rivolge unicamente e sempre a Lui soprattutto nelle prove più grandi e dolorose.
E infine Anna la profetessa che era sempre nel tempio servendo Dio notte e giorno anche lei riconosce il Messia e loda Dio riconoscendo nel Bambino la redenzione di Gerusalemme. Così si compie questo rito di Giuseppe e Maria che sottomettendosi alla Legge rivelano la luce delle genti, il Messia, l’atteso, la gloria di Israele che Simeone e Anna riconoscono in quel Bambino. La luce che porteremo con noi nella festa della luce, la candela accesa rischiara il nostro andare incontro a Colui che è la vera Luce che ci illumina.
Clarisse Porto Viro