E’ la domenica dedicata alla Parola di Dio istituita da papa Francesco e il vangelo di Luca ci presenta Gesù nella sinagoga che legge il testo del profeta Isaia, una Parola che si compie perché Cristo è la Parola di Dio fatta carne e donata all’umanità.
L’evangelista annota al versetto 16 del capitolo 4 che Gesù era solito frequentare la sinagoga, luogo di proclamazione e insegnamento della Torà, qui ascolta la parola che il Padre suo rivolge al suo popolo, qui si forma secondo la tradizione rabbinica del suo tempo: Gesù entra nell’esperienza religiosa di Israele per risignificarla e portarla alla definitiva pienezza.
Gesù legge la Parola e dà voce al suo cuore, manifesta la sua missione di Figlio di Dio ricolmo di Spirito Santo: portare il lieto annuncio di salvezza ai poveri, all’umanità intera cieca e oppressa da molte schiavitù.
La Parola davvero si fa carne e continua a farsi cibo che sfama e rigenera. L’ora di Cristo è l’ora della salvezza, anche oggi possiamo entrare in quell’ora ascoltando la sua Parola e accogliendo nella fede e nella gioia l’evangelo: la buona novella. Gesù è con noi e per noi, ci rende partecipe della sua unzione profetica, regale, sacerdotale e filiale.
La prima parte del brano di questa domenica è l’inizio del vangelo di Luca dove l’autore spiega il percorso che l’ha condotto a redigere il suo scritto: una ricerca accurata della testimonianza di coloro che hanno assistito agli avvenimenti vissuti da Gesù di Nazareth. La parola scritta è il risultato dell’ascolto e della comprensione della Parola annunciata e testimoniata, è la trascrizione di una passione: di un amore che cambia la vita. Ogni cristiano dovrebbe fare ricerche accurate su Cristo e fare un resoconto ordinato che sia testimonianza di un’esperienza di fede: ascolto della Parola che si fa carne nella propria carne rendendo ministri della Parola.

D.S.