“Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te” Lc. 1,28

Il vangelo di san Luca ci presenta Maria, una ragazza di Nazareth, un piccolo villaggio di Israele. Su questa ragazza di quello sperduto paesino, lontana dalle luci del mondo, si posò lo sguardo del Signore che l’aveva scelta per essere la madre del suo Figlio. La storia di Maria, così, è la storia di un Dio che sorprende.

E Maria si lascia sorprendere dall’annuncio dell’Angelo. Una ragazza semplice di Nazareth, che non ha fatto cose straordinarie. Piena di stupore e incredulità, di vedere che Dio è innamorato di lei. La vide bella, piena di grazia. Questa espressione, “piena di grazia”, così familiare per il popolo cristiano, è un saluto di grande profondità, perché ricorda la grandezza della sua vocazione: Ella è stata scelta per essere la Madre di Dio e La “piena di grazia” è il nome che Dio stesso le ha dato, per indicare che da sempre e per sempre è l’amata, l’ha scelta per accogliere il dono più prezioso, Gesù, ovvero il Dio d’amore fatto carne e ossa.

Contemplando la nostra madre Immacolata, così bella, purissima, umile, senza alcuna superbia né presunzione, possiamo riconoscere la nostra vocazione più profonda: essere amati, essere trasformati dall’amore, dalla bellezza di Dio. Dio ha rivolto il suo sguardo d’amore su ciascuno di noi, con il nostro nome e cognome. Questo è il suo progetto di amore per noi: che in ciascuno di noi nasca Cristo, affinché tutto sia “pieno” di Cristo, permeato della divinità.

La Vergine Maria è aperta a Dio, si fida di lui, anche se non lo capisce del tutto: si lascia sorprendere. Dio ci sorprende sempre, rompe i nostri schemi, mette in crisi i nostri progetti e ci dice: fidati di me, non aver paura, lasciati sorprendere, esci da te stesso e seguimi.

Aspetta che ci lasciamo sorprendere, nella semplicità, nell’umiltà della nostra vita. Ha cura di noi, ci dà forza; ci chiama verso una avventura divina. Non ci chiede cose straordinarie, ci chiede di ascoltare la Sua parola e che ci fidiamo di Lui, in modo che ogni giorno sia una Annunciazione.

Paolo De Martino