Domenica delle Palme… ormai la Settimana Santa è alle porte e tutto intorno a noi risuona di festa, di solennità. Eppure oggi tra tutti i personaggi della pagina del Vangelo, uno è quello che rimane sempre nascosto: il puledro.

Tante volte abbiamo sottolineato la solennità con cui Gesù entra nella città santa per festeggiare con i suoi discepoli la sua ultima Pasqua; eppure poche volte, almeno personalmente, ci siamo chiesti come mai il Signore usi una povera bestia in questo momento di “alta visibilità”. Per di più un somarello sul quale nessuno è mai salito.

Ma che cos’è questo puledro? Cercando il significato della parola greca pòlos, ho scoperto che si riferisce all’animale da soma, cioè che porta un peso; eppure la particolarità di questo puledro è l’essere ancora legato e, per tanto, non può compiere il suo servizio. Solo Gesù, in tutta questa vicenda, lo renderà capace di vivere il suo servizio ed essere un vero puledro.

Ma come collegare questo puledro alla nostra esistenza? Può sembrare un azzardo e chiedo scusa se può sembrare un legame poco piacevole…ma, in fin dei conti, se provassimo per un attimo a rileggere la nostra vita, quel puledro legato siamo noi. Siamo noi quel somarello che non porta ancora il peso, poiché ancora legati nelle nostre immaturità, paure, insicurezza, chiusure, ecc…

Ma la novità della pagina evangelica sta nel fatto che questo puledro, per compiere la sua missione, deve essere sciolto. E il verbo sciogliere viene usato per ben 4 volte, quasi a dire che Qualcuno ci deve slegare, ci deve sciogliere per aprirci ad accogliere la potenza della parola “Il Signore ne ha bisogno”. Ed è proprio in questa parola che si rivela la bellezza della nostra vocazione: riscoprirsi da una parte creature fragili, povere come quel somarello, ma importanti agli occhi di Dio. Lui ha bisogno di noi per entrare nel mondo, per farsi presente nei vissuti quotidiani di ogni uomo e donna. Infatti, per annunciare a tutti la sua parola di salvezza, il Signore non lo ha fatto da solo, non ha scelto dei perfetti; al contrario, a partire dagli apostoli, ha scelto sempre uomini e donne concrete che hanno scoperto di essere un po’ dei puledri, dei somari, creature fragili, ma ricchi di una relazione che ci porta a vivere la vita in pienezza. Questa domenica il Signore ci invita a riscoprirci come dei somarelli amati, riconoscendo in Lui quel Dio che non si impone, ma che si propone nella nostra vita attraverso testimoni umili e semplici. Lasciamo che la Parola di oggi intercetti la nostra vita e lasciamoci slegare, lasciamoci prendere da Gesù per annunciare nell’umiltà che Lui è il re dei re, colui che viene nel nome del Signore, colui che viene a slegare la vita di ogni uomo e donna per condurlo alla vera libertà.