“Figlio, oggi va’ a lavorare nella vigna”. Mt 21,28

Quale è la buona notizia che il brano di questa domenica ci offre? “ Ma poi si pentì e vi andò”. È possibile pentirsi, convertirsi, cambiare strada. Gesù dice che i pubblicani e le prostitute entrano nel regno di Dio per aver creduto e accolto l’invito di Giovanni Battista a camminare sulla via della giustizia. E noi crediamo all’annuncio di Gesù, accogliamo il suo invito a compiere la volontà del Padre? Andare a lavorare nella vigna, nel linguaggio biblico, indica vivere una relazione di obbedienza e di amore con Dio.

Nel capitolo 21 del suo vangelo Matteo mostra come il confronto tra Gesù e le autorità giudaiche si faccia sempre più serrato e si inasprisca. In particolare, dopo una discussione con i capi dei sacerdoti e gli anziani del popolo sulla sua autorità (Mt 21,23-27), Gesù pronuncia tre parabole tutte incentrate sul rifiuto, da parte dei capi d’Israele, dell’offerta di salvezza. Quella che la liturgia ci offre oggi è la prima.

Che ve ne pare?”. La parabola che Gesù propone chiede di prendere posizione e verificare la nostra relazione con la fede. Per Gesù compiere la volontà del Padre non è semplicemente una questione di parole, quanto piuttosto di fatti: «Non chiunque mi dice “Signore, Signore” entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio nei cieli» (Mt 7,21). Gesù non è né il primo né il secondo figlio della parabola, che sono in contraddizione con se stessi, ma è il Figlio che ha detto sì al Padre e ha compiuto la sua volontà. Per questo può insegnare con autorità e con verità.

Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?”. Gesù invita i capi dei sacerdoti e gli anziani del popolo ad esprimere un giudizio sul comportamento dei due figli e gli interlocutori senza esitazione riconoscono che contano le azioni concrete piuttosto che le dichiarazioni di intenti. Ogni parabola in realtà non solo parla a noi, ma parla di noi. Gesù incalza e chiede loro di riconoscersi nella storia raccontata. Paragonando i peccatori e le prostitute al figlio che pentitosi andò a lavorare nella vigna, Gesù dichiara che sono loro quelli che non entreranno nel regno di Dio perché non hanno accolto l’invito di Giovanni a convertirsi, non gli hanno creduto e non si sono pentiti.

 Il giovane Francesco all’inizio della sua conversione si sente rivolgere dal Crocifisso di san Damiano l’invito di andare a restaurare la sua casa che sta crollando e subito rispose: “ Lo farò volentieri, Signore” (FF1411). Inizialmente pensa al restauro della chiesetta, ma poi capisce che il Signore lo stava mandando a restaurare la Chiesa con la sua vita santa. Possiamo sempre sbagliare nel nostro cammino di sequela del Signore, ma abbiamo sempre la possibilità di ritornare sui nostri passi e con umiltà ricominciare da un ascolto più vero e libero.

 

Suor Maria Chiara Monastero di Lovere