L’avvento ci guida con sicurezza incontro al Signore che viene. E anche, necessariamente, incontro alla verità di noi stessi, che non è altro che la coscienza sobria della nostra umanità finita, determinata da tempo e spazio, collocata in un qui e ora.
Oggi la parola ci invita a intercettare i nostri smarrimenti. E quanti sono! Quanto abbiamo bisogno che Dio li prenda fra le mani e li benedica, trasfigurandoli in fiducia! Lo smarrimento che ci attanaglia il cuore in una morsa di impotenza davanti ai drammi della guerra, della fame, delle calamità naturali, della delusione delle speranze dei giovani da parte di noi adulti; lo smarrimento davanti a una politica incapace di amare e perseguire il bene comune.
La salvezza non ci viene da un uomo ma da Dio, che viene a salvarci da noi stessi.