Ieri affermavo che Gesù ci rinfaccia le ipocrisie del nostro comportamento, oggi ne avete un esempio, ed è solo l’inizio: in seguito aumenterà la dose.

Intanto stigmatizza la vanità di apparire quello che non si è, una facciata di rispettabilità che nasconde tutt’altri sentimenti, una bella maschera dietro cui c’è il vuoto. Solo parole cui non corrispondono i fatti, perché tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare, e su questo non vogliamo navigare, chiusi nei porti dei nostri privilegi.

Ma come ho già detto, qualcosa si sta incrinando nella mia presunzione; le parole e le opere di Gesù mi stanno rivelando dove sta la vera grandezza: non essere servito e riverito, ma esattamente il contrario.

Abbandonerò il porto e salperò per un mare sconosciuto, e quel Padre di cui parla Gesù provvederà.