I nostri giudizi spesso si fondano sul principio della legge retributiva: sei stato bravo avrai un premio, sei stato cattivo avrai una punizione; se la vita ha un esito negativo c’è una colpa originaria che non può essere perdonata.

Così guardiamo all’esistenza degli altri facendoci giudici spietati e ancora peggio attribuiamo a Dio questo stesso modo di pensare e operare. Gesù Cristo svela il vero cuore di Dio: un Padre paziente che offre sempre un’altra occasione perché i suoi figli portino frutto. Dio ascolta le nostre preghiere, l’intercessione che gli rivolgiamo a favore degli altri, ma chiede operosità responsabile.

Chiede soprattutto una conversione: conoscere e amare il Dio rivelato da Gesù; cambiare i nostri parametri di giudizio perché siano secondo la sua misericordia.