Affidiamoci alle mani premurose del Padre, consegniamoci a lui, anche se intimoriti, oppressi, affaticati dalle situazioni che ci troviamo ad affrontare.

Come bimbi svezzati, abbandoniamoci nelle sue braccia e lasciamoci condurre, sicuri di non essere traditi. Come potrebbe venire meno a se stesso colui che ci ha tessuti nel grembo materno? Lui ci ha chiamati alla vita, ci dona la sua luce, conosce i nostri pensieri, ha su di noi progetti di vita. Per questo non ha esitato a mandare il suo Figlio e a consegnarlo alla morte.

Potrebbe un simile Padre abbandonarci nell’oscurità della morte e dell’oblio?