Una mano tesa ad indicare.

La osservo: percepisco quanto in essa scorra linfa vitale per tutti noi, affamati di vita e di pienezza. È mano creatrice che, con la saliva, impasta un poco di terra e restituisce la vista; è mano che rialza il fanciullo morto e la figlia di Giairo, strappandoli dalla morte; che accoglie pochi pani e qualche pesciolino e li trasforma in ricchezza da condividere con una folla immensa.

È mano che apre al futuro e che dischiude strade inedite alla sua sequela; crea legami nuovi, fratelli e sorelle nel suo nome; unisce e contemporaneamente divide; cura e guarisce, risuscita e rinnova.

Inchiodata al legno è pegno di salvezza e di vita eterna per tutta l’umanità.