È la sera di Pasqua

L’evento preparato a lungo dal Maestro è accaduto; la Vita ha vinto la morte ma la comunità dei discepoli permane chiusa in se stessa, nello spazio circoscritto della paura, dell’incomprensione, forse anche dello scandalo provocato dalla morte di Gesù: «Erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano».

In questo spazio di grande sconforto comunitario, appesantito anche dalla paura dei Giudei, «venne Gesù», senza forzare né bussare alcuna porta ma penetrando in modo inatteso la coltre fitta della desolazione e immettendovi un nuovo respiro di creazione. Pace a voi! E i discepoli gioirono al vedere il Signore. Ecco l’accadere di una rinascita per l’intero gruppo! Un soffio di misericordia, una carezza di tenerezza lenisce e addolcisce ciò che l’esperienza di quei giorni non cancellerà mai dal loro cuore. “Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi”. Per la seconda volta i discepoli vengono raggiunti dal dono della pace, da una nuova effusione dello Spirito Santo per venir riabilitati all’annuncio, per una nuova ripartenza, per un mandato di pace e perdono. Raggiunti dalla misericordia, risollevati dopo la notte del dubbio e della paura, sono mandati a farsi dono di misericordia per tutti.

La comunità può ripartire con uno slancio nuovo; la vista delle mani e del fianco piagati sono divenuti un’evidenza di continuità: colui che era stato messo in croce ora è il Vivente; l’apparente abbandono ha ricevuto una nuova conferma di fedeltà d’amore: Lui c’è ed è tra noi!

Ma l’evento non finisce qui! Non tutti sono pronti ad abbandonarsi a questo clima di gioia, nel calore di questa ritrovata comunione con il Signore. Tommaso non è presente alla visita inaspettata del Risorto. La crisi di questo apostolo sembra ben radicata, al punto da renderlo incredulo persino davanti all’entusiasmo dei suoi compagni.

Tocchiamo con mano in questa assenza dal gruppo originario una crisi personale profonda, un travaglio amaro suscitato dalla prova della passione e morte del Maestro. Ma il Signore non desiste …si ripropone. Egli va in cerca, attende, costruisce percorsi che conducono a lui; insegue la vita dei suoi, quelli che il Padre gli ha affidato… ovunque.

Egli attende di incontrarci l’ottavo giorno di ogni settimana, cioè sempre e ci affida il mandato di usarci misericordia.