Il Re dorme, si è addormentato … la terra è rimasta sbigottita e tace. Ma non è questo un riposo inerte, è riposo del seme  nella terra, riposo abitato da un fremito di attesa.

Luci leggere raccontano presagi di vita. E’ brace accesa, vigile, sotto coltri di cenere grigia. Non è fuoco spento, non è assenza di cuore, sarebbe solo tomba.

Questo silenzio del Signore nella tomba è silenzio in cui arde una brace, brace di amore. Il seme caduto a terra non muore ma si lascia abitare da passi di vita.

Ci sono passi invisibili di Gesù ancor prima del terzo giorno. Il suo amore già lo muove … Nel credo professiamo: “discese agli inferi”. E’ disceso lì per riportarci alla luce alla terra promessa.

Come brace di fuoco sotto coltre pesante di ceneri, come chicco di grano in terra nera il tuo corpo a riposo nell’ombra stupita di una grotta. E pietra e soldati a presidiare la morte. E che sia morto per sempre. E fu triduo di silenzio. E noi a contare con te giorni di silenzio, l’angoscia del nulla, il peso del fallimento, la tomba sigillata, il tuo silenzio, o Dio: perché non rispondi, Signore? Arde nel silenzio come brace il tuo corpo, sfioriamo a mani sospese le ceneri ascoltiamo il tepore: sarà fuoco, sarà vento della risurrezione.

liberamente tratto da Angelo Casati “I giorni della Tenerezza”