Potremmo sintetizzare le letture di questa sesta domenica del Tempo pasquale con due parole: “amore” e “universalità”.
La parola “amore” o il verbo “amare” si ripetono per ben nove volte nella seconda lettura e per altrettante volte nel brano del Vangelo di Giovanni. Se volessimo sintetizzare tutta la Scrittura con un’unica parola, potremmo usare proprio la parola “amare”. San Giovanni ci dice che “Dio è amore” e ci ha mostrato quanto ci ama mandando Suo Figlio a dare la vita per noi. L’amore nasce da Dio. È lui ad averci amato per primo e il suo amore è culminato nel dono del suo Figlio Unigenito. È lui ad averci scelti per primo, senza per questo scartare qualcuno: ciascuno è portato sul palmo della mano di Dio, e tutti siamo unici e speciali per lui. In Gesù sulla croce possiamo contemplare l’amore di Dio, un amore totale fino al dono della vita. Dio ci chiede di rimanere in questo amore e di non cercarne altri, perché da questo dipende la pienezza della gioia per la nostra vita. Sentendoci amati in questo modo e fino a questo punto, il Signore ci invita ad amarci gli uni gli altri di un amore che abbia la stessa intensità e totalità, restituendo ai fratelli ciò che Dio ci dona ogni giorno. Si ama Dio nella realtà terrena, amando il prossimo. Cristo sottolinea che l’obbedienza a questo comandamento è l’unico modo per restare nel suo amore, per vivere come lui e in lui. Sentirsi cristiani nella contemplazione è bello, ma senza azione è pura fantasia. La gioia dell’altro è l’obiettivo dell’amore e il motivo della venuta di Cristo. Ma la gioia è anche il frutto dell’amore: in un gruppo o in una comunità dove le relazioni sono permeate dall’amore, si sta bene!
La seconda parola che emerge soprattutto dalla prima lettura, è “universalità”. La pagina della conversione del centurione Cornelio evidenzia che “Dio non fa preferenze di persone”, come dice l’apostolo Pietro, tanto è vero che lo Spirito scende su tutti senza distinzioni, poiché la salvezza è riservata a tutti. Quanto sarebbe bello se il modo di agire di Dio che le letture di oggi ci descrivono con precisione, fosse anche il nostro modo di agire: un amore riversato con abbondanza su chi incontriamo, a qualunque razza, sesso, età, cultura appartenga. Questo è certamente difficile, ma non impossibile se ci lasciamo amare dal Signore e sperimentiamo ogni giorno il suo amore per noi nei tanti modi in cui si rende presente nella nostra vita!