In termini commerciali sono un’inezia, un po’ di companatico intinto nella salsa, ma in questo momento, nelle mani di Gesù, il mio valore è incommensurabile: sono la sua stessa vita!

Il maestro, poco fa, ha lavato i piedi ai discepoli, poi si è commosso profondamente annunciando la presenza di uno di loro che lo vuole tradire ed ora sta offrendo a questo tale un gesto di privilegio e di amicizia che lo faccia recedere dal suo maligno proposito. Come sarebbe bello se fossi accolto e mangiato: sarebbe il segno che quel cuore indurito ha capito l’amore divino del maestro e vuole ritornare in comunione con lui!

Invece no: Giuda mi tiene tra le mani e non mi consuma, refrattario al dono. Così mi porta con sé nelle tenebre, come simbolo della consegna della vita di Gesù ai suoi nemici.