Ecco il nostro re, fratelli e sorelle: un Dio che povero, alla sua nascita fu posto nella mangiatoia, povero visse nel mondo e nudo rimase sul patibolo vergognoso della croce.

Il popolo sta a vedere, i capi lo deridono, così anche i soldati; uno dei malfattori appesi come lui alla croce lo insulta: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!». L’altro ha un moto di compassione: Gesù è innocente, non ha fatto nulla di male, solo bene, sempre e per tutti.

Gesù lo conferma anche in queste ultime ore. Egli è il testimone fedele e verace del Padre che lo ha mandato. Dio non è il potente che annienta i nemici. Dio è un re che sta in mezzo a noi come chi serve e per amore dà la sua vita fino a morire.