I sadducei non credevano alla risurrezione dei morti. La loro domanda a Gesù è quindi un farsi beffe di lui; una sorta di trabocchetto per metterlo in ridicolo.

Ma egli smaschera la loro ipocrisia, anzi, arriva alla loro inquietudine più profonda: la storia che inventano parla in realtà di loro stessi, della loro incapacità di generare vita vera. Restano concentrati sulla morte, chiusi nella paura che attraverso la legge del levirato l’eredità del defunto possa disperdersi.

La risposta di Gesù sposta su tutt’altro piano la questione: non è più dei morti che ci dobbiamo occupare, ma dei viventi. Il Dio in cui crediamo è un Dio che si rivela nelle relazioni, che fa alleanza con i suoi figli: è il Dio di Abramo, di Isacco, di Giacobbe, di ciascuno di noi…

Qui si genera vita in pienezza!