Grande è il rendimento di grazie al Signore per la nomina a Vescovo del nostro fratello p. Mario e per tutto il  bene che ha donato alla nostra fraternità provinciale. 

Di seguito la sua prima lettera ai fedeli della Diocesi a lui affidata.

 

“Carissimi fedeli di quella parte del popolo di Dio che vive nel territorio della diocesi di Massa Carrara – Pontremoli, è con grande timore e trepidazione che dico il mio sì alla nomina a nuovo Vescovo di questa diocesi che il Santo Padre Francesco ha voluto affidarmi.

Questa chiamata mi è giunta totalmente inaspettata durante il mio servizio di Vicario provinciale della «Provincia Sant’Antonio dei Frati minori» o del Nord Italia.

Il Nunzio Apostolico in Italia monsignor Tscherring – che ringrazio per la paternità e la fraternità che mi ha mostrato – nel comunicarmi la nomina mi ha rivolto questa parola che si è scolpita poi nel mio cuore. «Caro padre Mario, questa è per te una seconda chiamata, ed è una carezza del Signore». Vi confesso che la notte successiva non ho dormito, e tuttora lascia la preoccupazione: la paura di non essere all’altezza del servizio che mi viene affidato invade il mio cuore, e non mi permette spesso un sonno tranquillo. Inoltre, lasciare la famiglia francescana, la mia provincia di appartenenza in uno snodo importante della sua vita, non mi è facile.

Ma nel cuore, oltre a queste voci dissonanti e scomposte, c’è anche una nota più profonda e tranquilla, una melodia calma come un bordone di sottofondo che mi dice «mi sono fatto frate non per seguire la mia volontà ma la volontà di Colui a cui ho consegnato la mia vita: il Signore nostro Gesù Cristo», e ancora mi dice «la mia roccia è Cristo». Ecco che allora il mio sì diventa pieno e anche gioioso. Mi torna alla mente la devozione che San Francesco aveva non solo per il «Signor Papa» ma anche per i sacerdoti, e in particolare quelli «poverelli». Ed è questa immagine che mi rimanda ad un gesto assai concreto che san Francesco

amava molto e che doveva informare di sé il rapporto tra i ministri e i frati: la lavanda dei

piedi. Diceva san Francesco nella sua Ammonizione IV: «Dice il Signore: “Non sono venuto per essere servito ma per servire” (Mt 20,28). Coloro che sono costituiti in autorità sopra gli altri, tanto devono gloriarsi di quell’ufficio prelatizio, quanto se fossero deputati all’ufficio di lavare i piedi (Cfr. Gv 13,14) ai fratelli».

Sono consapevole, inoltre, della particolare missione a cui la Chiesa, il popolo di Dio, è chiamato oggi in questo cambiamento d’epoca: trovare strade efficaci per testimoniare e trasmettere il Vangelo soprattutto alle nuove generazioni, alle famiglie e a chi cerca un senso alla sua vita. È una sfida difficile ma in cui vale la pena misurarsi. In questo senso sarà fondamentale il processo sinodale che la Chiesa ha iniziato.

Ho appreso che proprio in questo anno ricorre il bicentenario della Diocesi di Massa. Solo nella memoria grata del passato si può costruire il nuovo, come ci insegna tutta la Santa Scrittura. Anche questo è un buon auspicio e motivo di gioia nel mio cuore.

Presto avremo occasione di incontrarci in Diocesi e iniziare a conoscerci. Ringrazio fin d’ora mons. Gianni Ambrosio, Amministratore apostolico, i sacerdoti, i religiosi e le religiose, e tutti gli organismi diocesani che mi accoglieranno e mi introdurranno nella vita diocesana. Ricordo anche tutti i fedeli, gli abitanti del territorio della Diocesi che mi accoglieranno e di cui fin d’ora mi pongo in ascolto. Insieme a tutti voi imparerò a diventare Vescovo. Mi affido a Maria, Vergine fatta Chiesa e ai santi patroni. Vi chiedo di pregare per me”.

fr. Mario Vaccari

Vescovo