Leggere la differenza di trattamento, evidenziata da Gesù, tra gli animali e le persone sembra ricordarci come spesso, anche oggi, si abbia più cura per un animale che per le persone. A quel tempo il bue e l’asino erano custoditi per la loro utilità pratica, oggi ci si commuove per un animale, sicuramente importante, per il suo valore affettivo.

Tanti gemiti inteneriti per animali in difficoltà… E non si trovano più parole di compassione per i poveri che bussano alle nostre porte e ai nostri confini. Trattiamo, troppo spesso, gli animali come fratelli e gli uomini come bestie. L’indignazione, giusta, si leva forte per l’abbandono di un cane sulla strada, ma poche sono le voci per i tanti fratelli sfiniti ai margini delle strade, delle società, della vita.