«Chi ha il Figlio ha la vita», scrive Giovanni nella sua prima lettera. E nel capitolo decimo del suo vangelo, Gesù afferma di essere venuto perché «tutti abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza».

Ma di che vita si tratta? Non si intende qui la vita del corpo, né il benessere della psiche. Il termine greco è specifico per indicare la vita eterna: eterna nella sua qualità, non certo nel suo prolungarsi all’infinito.

Quindi, «chi ha il Figlio ha la vita» di Dio, ha il suo respiro, ha lo Spirito santo. Dal Cristo, infatti, lo Spirito si effonde «senza misura». Le sue parole sono respiro di vita eterna. «Egli attesta ciò che ha visto e udito» in cielo.

Il Signore Gesù Cristo ci ritiene amici e ci fa partecipi della sua conoscenza del Padre, donandoci così vita eterna. Vi è amore più grande di questo?