Dopo le celebrazioni per l’VIII centenario della presenza delle Sorelle Povere a Milano, si è aperto un altro tempo di memoria per l’80° anniversario della fraternità. Il 25 aprile 1944, cinque fondatrici partirono da Assisi verso Milano, guidate da p. Agostino Gemelli e Armida Barelli, per riportare le clarisse in città dopo oltre un secolo di assenza. P. Gemelli pianificò il viaggio delle suore nonostante le difficoltà della guerra. Dopo varie peripezie, le sorelle giunsero a Milano il 28 aprile e, un mese dopo, si trasferirono in una villa. Il monastero fu inaugurato il 16 giugno 1944. P. Gemelli seguì da vicino i primi passi della comunità, che crebbe rapidamente. Dopo 14 anni e cinque trasferimenti, le suore si stabilirono nel monastero di Piazza dei Piccoli Martiri, un luogo segnato dalla tragedia della guerra.
Gli eventi legati alla fondazione si intrecciano con quelli della guerra, rendendo le prime sorelle un simbolo di pace. Il 27 maggio, per celebrare l’anniversario, le clarisse hanno condiviso una serata di fraternità con i frati di Milano, ripercorrendo insieme il viaggio delle fondatrici. Il 27 giugno hanno vissuto una “giornata della memoria”, visitando il Memoriale della Shoah alla Stazione Centrale e l’Università Cattolica, dove sono sepolti p. Gemelli e Armida Barelli.
La visita al Memoriale della Shoah è stata un momento toccante, soprattutto alla vista dei vagoni utilizzati per deportare ebrei e antifascisti, riflettendo sul contrasto tra la speranza delle sorelle giunte a Milano e la tragedia vissuta da chi, solo il giorno prima, veniva inviato nei campi di sterminio. Nel pomeriggio, hanno reso omaggio a p. Gemelli e Armida Barelli presso la cripta dell’Università Cattolica, riaffermando la loro vocazione e la speranza per il futuro.
La giornata ha anche rafforzato i legami con i frati che, sin dall’inizio, hanno sostenuto le clarisse. Fra Luca e fra Libero hanno condiviso la visita al Memoriale della Shoah, e i frati di S. Antonio le hanno accolte nel loro refettorio. Fra Renato Delbono le ha accompagnate durante la visita all’Università Cattolica, confermando l’importanza di questa storia comune.