La liturgia di questa domenica ci offre la conclusione del capitolo sesto del vangelo di Giovanni in cui ascoltiamo le reazioni suscitate dalle parole di Gesù dopo il lungo discorso di Gesù nella sinagoga di Cafarnao sul pane di vita e sulla sua carne donata per la vita del mondo.

La prima reazione è l’opposizione dei discepoli che percepiscono il discorso (in greco logos) troppo duro, hanno difficoltà ad aderire a quelle parole perché troppo esigenti. Gesù pur conoscendo il cuore dei suoi discepoli e le loro mormorazioni, non si sottrae alla relazione, non teme il rifiuto e smaschera il loro peccato di incredulità. C’è chi si tira indietro e chi invece decide di stare con lui. Molti se ne vanno, Gesù invece rimane e pone ai Dodici una domanda tagliente come una spada: “Volete andarvene anche voi?”. Stavolta riceve una reazione positiva, infatti Pietro afferma: “Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna”.

La Parola di Gesù quindi per gli uni è una parola dura, per gli altri è una parola di Vita.

E per noi? Di sicuro è vera e aiuta a guardare dentro noi stessi. Quando ci sembra dura forse è perché i nostri orecchi sono chiusi all’ascolto e il nostro cuore è duro alla conversione. Tenendo conto che Giovanni inizia il suo Vangelo parlando proprio di quella Parola, logos, che si è fatta carne (Gv 1,14), il discorso duro forse non è altro che Gesù stesso. Il primo motivo di scandalo per i discepoli e anche per noi è il mistero dell’incarnazione. È duro da accogliere un Dio che ha scelto la nostra condizione umana e che per amore ci ha donato il suo Figlio, ma è proprio questo che ci salva.

La carne del Figlio è vitale per il mondo, perché è quel pane che ci fa vivere da figli di Dio.

Chi aveva seguito Gesù soltanto per i suoi segni prodigiosi o per curiosità, abbandona il cammino. Chi invece viene attirato dal Padre a riconoscere nelle parole di Gesù la presenza dello “Spirito che dà la vita”, continua a seguirlo. È lo Spirito Santo consente di credere in Gesù e di vivere la vita eterna.

Abbiamo l’occasione oggi di fare un salto di fede: da quella fondata sui segni a quella fondata sulla Parola, per passare da una fame di pane ad una fame di comunione personale con Gesù.

Ognuno di noi nella sua storia si trova prima o poi davanti a una decisione fondamentale, perché l’incontro con Cristo porta inevitabilmente ad un bivio: scelgo la vita o la morte? da chi prendo la vita? Da colui che si è messo al mio servizio e mi propone di seguirlo?

Amare lui con tutto il cuore è già Vita Eterna!