«Speriamo». Dopo Coronavirus, è la parola che si è sentita pronunciare con più frequenza in questi ultimi mesi. La drammatica condizione di sofferenza e di-sperazione che l’intera umanità sta vivendo è epocale e interroga in maniera lancinante l’uomo e le sue attese, lo stesso principio della speranza. Quale speranza è possibile in una situazione di pandemia che affligge il mondo? Quale virtù contro questo virus?
Il ‘nemico invisibile’ che sta contaminato l’esistenza umana ha una potenza e velocità di propagazione che immobilizza. Circa la sua origine, dopo acrobatiche ipotesi di dietrologia complottistica, si è accertato che provenga dal mondo animale attraverso varie mutazioni fino a raggiungere l’uomo per errori di laboratorio o più semplicemente per aver mangiato carne infettata da tale virus .
Si pongono due questioni preliminari che vanno evidenziate: il rapporto dell’uomo con la natura e con il regno animale; l’hyibris dell’uomo e il suo rapporto con se stesso. Le due istanze si congiungono ricordando che l’uomo fa parte di quel regno animale.
fr. Davide Sironi