Saper riconoscere i tempi della visita di Dio è un esercizio spirituale a cui il discepolo del vangelo non può sottrarsi.
La parola della liturgia odierna invita a riconoscere che è giunto il tempo nuovo: in Gesù l’alleanza, da sempre attesa dal cuore dell’uomo e dal cuore di Dio, trova finalmente il suo compimento. Si è inaugurato un tempo nuovo, che invoca un nuovo modo di giudicare, di agire, chiede una nuova mentalità. Non c’è cosa peggiore, brutta e dannosa, che cercare di rattoppare, pensando di poter accogliere davvero il vangelo senza l’affettiva ed effettiva disponibilità a cambiare.
Questa docilità è una preziosissima attitudine, che può essere coltivata nell’ordinario delle nostre giornate, e che, forse, diventa il terreno più favorevole perché fiorisca la vita nuova in Cristo.