“Mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante” Lc. 9,29.
Siamo alla II domenica di quaresima dedicata alla trasfigurazione del Signore, dal deserto delle tentazioni di domenica scorsa al monte della trasfigurazione, in cammino verso la Pasqua. Gesù sale sul monte con Pietro Giacomo e Giovanni che sono portati dentro questo spazio di comunione di Gesù con il Padre. Sono sul monte, il monte della preghiera e della rivelazione, è la preghiera nella notte, i discepoli sono gravati dal sonno. La trasfigurazione è esperienza della Gloria di Gesù che rischiara la notte e sveglia dal sonno.
Mentre pregava il volto di Gesù cambia di aspetto si manifesta in lui la luce, la Gloria del Padre luce che viene da dentro ed elimina ogni ombra, le sue vesti emanano la Gloria di Dio sono sfolgoranti. Sono presenti Mosè ed Elia, la Legge e i profeti, la promessa nella Gloria, quella di Gesù che adempie le promesse. Parlavano del suo Esodo, la scrittura parla della morte di Gesù e del suo significato, tutte le scritture spiegano perché è necessario per Dio morire in croce, parlano della sua passione folle per l’uomo della sua ricerca di Adamo che fugge. La croce è punto di arrivo della sua ricerca e nostra salvezza, mistero grande del suo amore.
La trasfigurazione è anticipazione della risurrezione, permette loro di vedere la comunione di Gesù con il Padre perché questo premetterà loro di seguire Gesù verso la croce e di comprendere lo scandalo della croce. Mentre i due uomini Mosè ed Elia si separano da Gesù Pietro dice: “Maestro è bello per noi stare qui, facciamo tre tende”, Vivono un’esperienza di bellezza in cui si desidera rimanere. La tenda è simbolo della presenza di Dio, ma ora vedono Gesù solo unica tenda che testimonia la Gloria di Dio.
Venne una nube che li coprì con la sua ombra, la nube è segno della gloria di Dio, che accompagna il popolo nell’Esodo, i discepoli hanno paura perché è il luogo della rivelazione di Dio. Sono avvolti dalla nube da cui esce la voce che dice: “Questi è il Figlio mio, l’eletto: ascoltatelo!” Prima hanno visto ora ascoltano la voce del Padre che riconosce il Figlio eletto, e lo indica dicendo ascoltatelo! É il Figlio che rivela il Padre. Rimane Gesù solo che va verso la croce e la voce del Padre conferma che questi è suo Figlio che dobbiamo ascoltare mentre lo seguiamo nel suo cammino verso Gerusalemme.
Sorelle Clarisse Porto Viro