La preoccupazione per lo sviluppo del conflitto e per la sopravvivenza della piccola comunità cristiana nelle parole del Patriarca latino di Gerusalemme.
Il 7 ottobre giornata di preghiera, penitenza e digiuno per la pace.
“Il conflitto ha preso una piega nuova, dopo Gaza, con il Libano. La morte di Nasrallah apre a nuove prospettive politiche. Abbiamo bisogno di nuovi volti che, dopo le macerie in Libano, Siria, Terra Santa e Iraq, abbiano il coraggio di aprire nuovi orizzonti”. Così il patriarca latino di Gerusalemme, card. Pierbattista Pizzaballa, a Bologna per il Festival francescano commenta gli ultimi sviluppi della crisi mediorientale. “Siamo sempre sul crinale”, aggiunge, ipotizzando un acutizzarsi del conflitto in Libano.
E poi, il timore per il futuro dei cristiani che vivono in Terra Santa: “Siamo già solo l’1 per cento della popolazione e questa situazione non fa ben sperare per il futuro”.
Il 7 ottobre giornata di preghiera e digiuno per “riflettere su quello che è accaduto e guardare avanti con più fiducia”.
L’intervista di Francesco Rossi, montaggio di Andrea Neri