“Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri” Gv. 13,34

Il brano della V domenica di Pasqua preso dal capitolo 13 di Giovanni, è preceduto dall’annuncio del tradimento di Giuda ed è seguito dall’annuncio del rinnegamento di Pietro, il capitolo 13 inizia con la lavanda dei piedi di Gesù ai discepoli. Siamo nel contesto della passione del Signore, “Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato e Dio è stato glorificato in Lui”.

Nell’ora della passione, l’Ora della Croce, si manifesta la Gloria di Dio, del Figlio e del Padre. Gloria per noi umanamente parlando significa riconoscere l’altro, dare gloria è vedere, riconoscere e dare stima all’altro. Spesso ci fermiamo su quanto gli altri vedono di noi, questa è vanagloria che va e viene come il vento. Gesù dirà: “Voi che prendete gloria gli uni dagli altri”. Ma quale Gloria tra il Padre e il Figlio? Di quale gloria parla Gesù nel vangelo?

Gloria significa peso oggettivo, consistenza, riguarda l’essenza profonda di Dio che diventa il suo splendore e la sua luce. Nella passione Gesù manifesta l’amore fino alla fine, più di così non si poteva. Questa è la Gloria di cui è glorificato il Figlio: l’Amore con cui ci ama fino a dare la vita per noi. E riceve Gloria dal Padre che gli darà la Vita nella risurrezione. Il peso la consistenza tra il Padre e il Figlio è il grande Amore con cui Dio ci ha amati, che si manifesta nella luce del Risorto. Lo splendore divino di Gesù che ha donato totalmente sé stesso per amore.

Da qui il comandamento nuovo, l’amore reciproco “amatevi gli uni gli altri”, ma Gesù dice COME io ho amato voi. Poniamo attenzione a quel come che non è imitativo, io da me stesso non riesco ad amare come Gesù, ma a causa di quell’Amore, innestati dentro quell’Amore, resi partecipi dell’Amore e della Gloria di Gesù e del Padre possiamo amare. L’amore gli uni per gli altri è il frutto della Pasqua di Gesù e saremo riconosciuti come suoi discepoli da questo amore che ci è stato donato e che quindi possiamo ridonare.

Monastero Clarisse Porto Viro