In questo giorno di sabato è l’uomo ad essere al centro: Gesù lo mette in mezzo perché si veda, si comprenda finalmente ciò che a Dio è caro prima di tutto: il bene del nostro fratello, prima e sopra ogni cosa. Nel fratello, gioioso o sofferente che sia, troviamo Dio: quello è il suo tempio.
Gesù non elimina la legge di Mosè ma mette le cose al loro posto; è più facile una religione fatta di precetti e norme inviolabili, ma sarebbe una religione del potere che controlla l’uomo e non lo libera. Dio invece vuole misericordia e non sacrifici, comprensione e non perfezione, cuori di carne e non di pietra.
Quando capiremo che ogni uomo è nostro fratello? Quando ci convinceremo di essere tutti figli amati? Quando sapremo scorgere nell’altro il volto di Dio?
Uomo stendi la tua mano!