Ero ancora in cerca di casa: il desiderio era urgente, bruciante. Impossibile resistervi, fingendo che prima o poi sarebbe passato. No: non passava. E la morsa del freddo pungeva.

Cercavo, cercavo con tenacia, come aggrappato ad una promessa, bussando e ribussando ai miseri venditori delle piazze, trafficanti di esigue speranze.

E poi d’improvviso uno squarcio di luce: quella casa l’avevo dentro, nel cuore, da sempre. Lì avevo abitato sin da bambino; anche se i ricordi erano sbiaditi, il volto sincero e colmo di tenerezza di colui che lì mi aveva creato e accolto come commensale alla sua mensa, continuava a vivere dentro di me.