Forse si può capire davvero la fede solo quando ci si avvicina alla sofferenza, nostra o di coloro che amiamo.
Quando sarai sulla croce, amore che non maledice né bestemmia, ma si affida; quando griderai il tuo senso di abbandono insieme alla tua fiducia; dolore che abbraccia ogni dolore, speranza di vita per tutti. Allora qualcuno dirà: veramente quest’uomo era figlio di Dio.
Il dolore che si offre per amore senza sottrarsi alla paura, ma cercando la scintilla del volto di misericordia del Padre; il dolore che rifiuta di rinchiudersi in se stesso ma vede l’altro da consolare, anche solo con l’ascolto; braccia spalancate ad accogliere la sofferenza dell’umanità dolente oltre alla propria.
Non c’è amore più grande di questo, non c’è più grande testimonianza data al Padre, di questo amore che continua a venire seminato, persino dalla croce.