Caro Dio, ti ringrazio per aver mandato tuo figlio Gesù in mezzo a noi, uomo come noi. Ti ringrazio perché gli hai dato il gusto di mangiare con gli amici e coi nemici, di sedersi a tavola e apprezzare i frutti della terra, tuoi doni.

Grazie Signore, perché ha voluto rimanere tra noi per mezzo di una cena, pane e vino che ci insegnano la condivisione, lo spezzarsi, il venire pigiato per la gioia e sazietà di tutti. Grazie Gesù, che con la tua vita ci hai portato lo sguardo di misericordia del Padre, ci hai ricordato la gioia di essere fratelli, nonostante tutto, al di sopra di ogni differenza.

Cosa assai triste è il digiuno: nessun fratello dovrebbe essere affamato né di pane né d’amore. Che il nostro digiuno sia oggi dall’indifferenza alla sorte dell’altro, sia digiuno d’egoismo portatore di tristezza.