È una bella indicazione, per niente facile da vivere fino in fondo. Che siamo fratelli lo sappiamo tutti: figli di un unico Padre che non ammette divisioni e distinzioni. E come mai lo dimentichiamo così spesso, nonostante ogni volta che entriamo in chiesa ce la sentiamo ripetere continuamente?
Come mai l’amore per chi ci circonda risulta episodico e incostante? Perché a questa dimensione fraterna noi non ci crediamo fino in fondo; ci sembra utopistico, un po’ romantico, poco attualizzabile.
Invece è esattamente il modo con cui Dio ci chiede di guardare gli altri. Sempre; anche quando ci sembrano estranei, lontani, indifferenti. Questo è il momento di andare avanti a testa bassa ad essere fraternamente solidali.
I buoni risultati nutriranno noi e loro.