Ogni uomo in fondo è un bambino che ha paura del buio; le tenebre evocano la presenza del male che ci abita e che sa sintonizzarsi con quello che è fuori di noi.
Così la tenebra, pian piano, si fa avanti e ci avvolge, e diventa malinconia, stanchezza, aggressività, mancanza di speranza. Ma tu, Signore, sei luce che splende nelle tenebre; sta a noi rivolgerci verso te per creare un movimento dall’interno all’esterno; tutto allora torna ad illuminarsi e rivediamo la strada: da dove veniamo, dove siamo diretti.
Le tenebre non possono vincere perché tu non potrai mai rinnegare ciò che sei: fiamma d’amore che arde nella notte, salvezza da ogni male, persino dalla morte.
Illumina Signore il mio cammino, sola speranza nella lunga notte. E illumina, ti prego, anche l’ultimo passaggio, sereno e senza inciampo.