Grido la mia fame e la mia sete di vita. Non posso tacere il mio desiderio di pienezza.
Dove attingere acqua che disseta le arsure del cuore? Dove trovare pane che sazia per la vita?
Ho cercato vagando qua e là, come senza fissa dimora, povero e affamato, disposto perfino a svendere la mia libertà. Le mie mani sono vuote, i miei piedi sporchi e sanguinanti e il cuore è a pezzi. Sono stanco e sfinito. Ma ancora cerco tra vanità, gloria, audience.
Le ombre della sera avvolgono le strade e il ricordo della casa diventa dolorosa nostalgia: lì, quella tavola è imbandita, il pane è profumato di tenerezza, di amicizia, di gratuità e il vino del sacrificio trabocca dalla coppa.