Tempo di Dio e tempo dell’uomo.

Con l’incarnazione il tempo di Dio è diventato tempo dell’uomo e quello dell’uomo dovrebbe essere tempo di Dio. Il regno portato da Gesù non si impone di colpo togliendo il respiro e la libertà, ma entra nella storia assumendone le dinamiche; corre il rischio di non essere preso in considerazione per la sua piccolezza iniziale. Ha bisogno di tempo per crescere: lascia il tempo all’uomo di comprendere e aderire con il cuore. Qui sta la misericordia di Dio. L’apparente lentezza con cui la presenza di Cristo si estende nel mondo è in verità offerta di corrispondenza amorevole e consapevole.

Così questo tempo di Dio dovrebbe essere l’orizzonte dentro il quale ci muoviamo, un tempo di fiducia dove la vita cresce, si sviluppa, si rinforza e diventa ospitale.