Sono grata a papa Francesco perché ha fat- to aggiungere alla memoria liturgica i nomi di Maria e di Lazzaro. Prima solo io ero ricordata e mi dispiaceva soprattutto per mia sorella, che nel racconto della visita di Gesù a casa nostra fa certamente una figura migliore della mia. Ella aveva intuito cosa veramente volesse il maestro: non piatti luculliani, ma un boccone alla buona e un ascolto attento della sua parola!
Io invece che volevo strafare e pretendevo di insegnare a Gesù cosa dovesse fare mi sono presa un bel rimprovero. Alla fine però tutti siamo diventati santi, ciascuno a suo modo: Giovanni quando ha descritto la cena di sei giorni prima di Pasqua ha ritratto Lazzaro risuscitato tra i commensali e Maria intenta a profumare Gesù e la casa tutta.
Io naturalmente badavo alle vivande.