L’alienazione del Natale consumista è scon- fessata dalla storia sacra offertaci dalla liturgia in questi giorni: oggi ci è riservata la pagina tragica della strage degli innocenti.

Su questo sfondo di morte generato dalla paura, Giuseppe appare come l’uomo dei sogni; ma è uomo coi piedi per terra, uomo abituato a percorrere la terra dietro a parole che appellano la fede.

Il suo realismo fa i conti con il dramma del bene e del male. Davanti al male è capace di prendere posizione non solo opponendosi nella sua persona, come quando si rifiuta di consegnare Maria al rigore della legge che voleva la lapidazione della donna trovata incinta prima delle nozze, ma anche fuggendo dalla follia e dalla persecuzione.

Una parola per noi che assistiamo al dramma di tanti fuggiaschi e profughi.