Sobrietà è l’imperativo per non avere il cuore attaccato ai beni della terra, per indigenza o per abbondanza.
Il discepolo sobrio sa che tutto è dono ed ha l’animo libero per poter servire la parola in ogni dove. Non ha catene che gli appesantiscono il viaggio, ha piedi leggeri. Un giusto distacco dalle cose e da se stesso per la fiducia nella provvidenza, per affidarsi a colui che ci ha mandati e non ci lascia soli. San Francesco ce lo ha insegnato: un cuore povero è un cuore affidato a colui che compie meraviglie e lo fa anche attraverso noi; colui che è ogni bene, tutto il bene, il sommo bene.
Che cosa volere di più se non desiderare di spargere con lui e per lui semi d’amore? Chi è più grande, ammirabile, desiderabile del nostro Dio?