Capita a tutti, a volte, di considerare il cielo troppo alto, irraggiungibile. Siamo stanchi di sforzarci, spesso inutilmente, di protenderci verso la grandezza di Dio, che pure sentiamo compiere il nostro desiderio.

Per favore, Signore, colma tu la distanza. Noi siamo qui sulla terra, inchiodati alle nostre fragilità e ai nostri bisogni; tu che tutto puoi, vieni. Ma portati dietro l’immensità del firmamento, la bellezza struggente dei tramonti quando infiammi l’orizzonte, la dolcezza dell’alba quando il buio si dirada.

Avere un Dio che sa dove siamo e ci viene a prendere è molto rassicurante; perché altrimenti, per quanto possiamo allungare il collo come giraffe o crederci onnipotenti come quelli della torre di Babele, proprio non ce la potremmo fare.