Dopo aver ascoltato per la prima volta le dure parole di Gesù sulla sua passione imminente, che cominciano a scalfire le speranze di gloria, i discepoli camminano a gruppetti per le strade della Galilea cercando di non pensarci. La mente si rifiuta di accettare, il cuore trema, e così si scherza, si parla d’altro, qualcuno assorto tace. Nessuno osa chiedere di più.
Il gruppetto più lontano si mette a discutere: chi tra noi è il più grande? il migliore? Non hanno capito nulla! Gesù, che conosce il cuore dell’uomo e i suoi timori, rientrati in casa, compie un gesto pedagogico meraviglioso: abbraccia un bambino, abbracciando in questo modo ciascuno di loro, accogliendone la paura e l’angoscia. Gesù accoglie ed insegna ad accogliere e difendere chi è più piccolo, indifeso, come lui fa con noi tutti.
Questo è essere davvero grandi, come lui.