Sono solo sulle mie quattro gambe con alcune penne e un calamaio, Matteo se n’è andato, ma non me ne dolgo: so che è contento e ha dato anche un pranzo per condividere la gioia di avere incontrato Gesù.

Proprio quel tale che mi ha sbalordito: ero abituato a sentire davanti a me solo sospiri rassegnati, mugugni, imprecazioni da parte dei contribuenti spennati. Invece quest’oggi è risuonato un ordine perentorio e già mi stavo chiedendo se fosse pazzo quel tipo che si illudeva di comandare al mio padrone, quando l’ho visto alzarsi e andare con lui.

Ripensandoci, c’era da aspettarselo: quando arraffava i soldi delle imposte, gli luccicavano gli occhi, ma di una luce falsa, specchio di un cuore senza pace e che la cercava in modo sbagliato. Ora la pace ha cercato lui ed egli si è lasciato trovare.