San Bernardino da Siena, eloquente predicatore, diffuse con grande slancio la devozione al nome di Gesù. Quanto questa devozione fosse cara anche a san Francesco, lo possiamo comprendere dalla testimonianza di Tommaso da Celano. Nel racconto del presepio di Greccio, il biografo scrive:
Spesso, quando voleva pronunciare Cristo con il nome di Gesù, infervorato d’immenso amore, lo chiamava il Bambino di Betlemme, e quel nome Betlemme lo pronunciava come il belato di una pecora, riempiendosi la bocca di voce e ancor più di tenero affetto. E ogni volta che diceva Bambino di Betlemme o Gesù, passava la lingua sulle labbra, quasi a gustare e deglutire tutta la dolcezza di quella parola.
Proprio la promessa di Gesù nel brano odierno del vangelo rende ragione di questa dolcissima devozione.