Sono davvero certa che lo Spirito sia in me, in te, nell’altro? O mi lascio ingannare dall’apparenza?
Chi ti vedeva, Gesù, onesto falegname, vicino di casa gentile, non coglieva nulla di prodigioso. Ma come potevano non accorgersi dei tuoi occhi, della dolcezza della tua voce. Per rendersi conto di queste cose non basta vedere; bisogna guardare, concedere all’altro un attimo della propria vita, condividergli almeno un piccolo spazio nel cuore. L’altro va accolto, e per farlo occorre regalare un poco del nostro preziosissimo tempo; un dono che spesso viene ripagato in modo sorprendente, perché lo Spirito di Dio danza e canta in fondo al cuore di ognuno di noi.
Guardiamoci con attenzione, gentilezza e vero interesse; ascoltiamoci davvero perché lo Spirito che è nell’altro trovi consonanza con lo Spirito che è in noi.