La supplica del lebbroso non resta inascoltata. Dal profondo del suo dolore, che conosce l’esperienza di una sofferenza fisica e di una emarginazione sociale, egli alza il suo grido di aiuto. Se vuoi, tu puoi: con queste parole supplica in ginocchio il Signore che passa.
Grido di dolore e di speranza. Il Signore ne ha compassione, tanto da tendere la mano verso di lui e da arrivare a toccarlo. La sua volontà è la salvezza per noi.
San Francesco narra la sua conversione raccontando l’incontro con i fratelli lebbrosi, un incontro nuovo che si spinge fino ad un abbraccio. Nel volto di quei fratelli vede il volto di Cristo povero, nelle ferite di quei corpi malati riconosce le piaghe del Crocifisso.
L’esperienza della misericordia ricevuta guarisce le ferite del corpo e del cuore.