Beati voi, guai a voi. Non è un parlare generico quello di Gesù: si rivolge proprio a me, in questo momento della mia vita; è come se mi stesse guardando negli occhi.
A che punto sono? Sono felice? Perché non lo sono? Forse preferisco attaccarmi a ciò che per me è ricchezza, non condividere nulla di me, forse il mio cuore è incatenato. Forse ho gli occhi e il cuore pieni di cose futili, che mi lasciano un senso di stordimento, il desiderio di riempire un vuoto che si fa sempre più ampio. Forse non amo abbastanza il mio prossimo, forse non so far entrare davvero l’altro nel cuore. Forse la buona notizia ha perso il suo sapore per me e Gesù, che mi vuole felice, non è davvero al primo posto nei miei affetti, nei miei interessi, nel mio sguardo.
Ecco il tempo di rivedere la mia vita per provare davvero ad essere beata.