Nel programmare la nostra vita è meglio avere sempre un atteggiamento di servizio e non di possesso; di responsabilità nei confronti di tutti senza considerare nostro ciò che appartiene solo a Dio. Nel bene e nel male.
Facciamo del nostro meglio sapendo, come dice il vangelo, che siamo servi inutili. Niente delle cose buone che riusciremo a fare andrà perduta; ma liberiamoci dall’ansia. Qualunque capacità possiamo mettere in campo con tutte le nostre forze, Dio è tanto più di noi nell’amore e nella premura per le sue creature. Verso chi lo merita e verso chi ne sembra completamente indegno. Siamo suoi. Tutti. Dalla formica al presidente della Repubblica, dal granello di sabbia al premio Nobel, dal peggiore al santo sugli altari.
E lui penserà a noi, senza perderci di vista.