Chiara d’Assisi morì nel giorno memoriale di san Lorenzo e, secondo l’uso ecclesiale, la memoria di lei fu fissata il giorno seguente. I due santi vissero a un millennio di distanza, e Chiara ha celebrato ogni anno della sua vita l’indimenticabile santo romano.

Il Signore Gesù le ha incendiato il cuore, Francesco l’ha aiutata a orientare il fuoco e poi la liturgia l’ha plasmata, anche narrando le gesta dei santi. Cosa può aver colto Chiara della testimonianza di Lorenzo? Due spunti: l’istanza forte di attenzione ai poveri, che segnò la sua vita fin dai primi passi, e l’aspirazione al martirio. Sappiamo infatti che coltivò un desiderio bruciante di andare fra i Saraceni per subire il martirio, tanto che sora Cecilia, spaventata da quel proposito, scoppiò in lacrime.