Qualche pescatore ignorante, un intellettuale, un peccatore che lavora per i Romani; quel Giuda con lo sguardo avido, quel Tommaso sempre così incerto, Simone con il fuoco della rivolta nel cuore. Dodici: la perfezione, numero delle tribù di Israele. Perché proprio noi fra tutti? Noi che siamo così diversi; cosa potremo combinare di buono?
Ecco il maestro ora parla, a noi e ai tanti derelitti che sperano in lui. Parla e io penso che non so cosa abbia visto in ciascuno, ma certo noi tutti abbiamo visto lui, l’abbiamo ascoltato, desiderando subito di seguirlo. Penso che da questa sera impareremo a starci accanto, ad amare ed apprezzare le nostre differenze, ad apprezzare i doni degli altri, mostrando che è possibile un mondo diverso.
Mi pare di intuire la chiamata: testimoniare un amore che accorcia le distanze e costruisce ponti.